Modello di Controllo per le imprese

La normativa

  • da persone fisiche che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione degli enti stessi o di una loro unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale, nonché da persone fisiche che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo

  • degli enti medesimi (c.d. soggetti apicali);

  • da persone fisiche sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti sopra indicati (c.d. soggetti sottoposti).

La responsabilità amministrativa degli enti è distinta e contrapposta a quella delle persone fisiche che operano per conto dell’ente e che materialmente hanno realizzato l’illecito.

Il D. Lgs. 231/2001 disciplina la responsabilità amministrativa (sostanzialmente penale o comunque para-penale) dipendente da reato degli enti e delle società per una molteplicità di illeciti commessi, nell’interesse o a vantaggio degli stessi:

L'elenco dei reati addebitabili alla società

L’elenco dei reati addebitabili all’ente o alla società è in continua e progressiva espansione: tra tutti si richiamano, a titolo meramente esemplificativo:

  1. reati contro la Pubblica Amministrazione;

  2. reati tributari;

  3. reati societari;

  4. reati di riciclaggio e ricettazione;

  5. delitti di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime conseguenti alla violazione delle norme sulla tutela dell’igiene e della salute e sicurezza sul lavoro;

  6. delitti in materia di violazione del diritto di autore;

  7. reati ambientali.

Quali sanzioni si rischiano?

In relazione al compimento di uno o più dei succitati reati, la società o l’ente coinvolti potranno subire l’applicazione di tutti gli strumenti coercitivi del procedimento penale, quali ad esempio, già in fase di indagini preliminari, misure cautelari interdittive, con la pubblicità negativa e le ulteriori anche più gravi conseguenze che una tale circostanza può comportare.

Inoltre, nel caso di condanna, alla società o all’ente potranno essere comminate sia sanzioni pecuniarie, sia interdittive. Tra queste ultime si segnalano l’interdizione dall’esercizio dell’attività svolta, la sospensione o la revoca dell’autorizzazione, delle licenze, delle concessioni e delle autorizzazioni, il divieto di pubblicizzare beni o servizi, il divieto di contattare con la pubblica amministrazione, nonché l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l’eventuale revoca di quelli già concessi.

Come prevenire l'applicazione delle sopracitate sanzioni?

Il Decreto Legislativo 231/2001 non solo ha esteso la responsabilità agli enti e alle società per i reati commessi da individui al loro interno, ma ha anche fornito una soluzione per evitarne le conseguenze.

Infatti, all’introduzione di questa normativa, è stato previsto che gli enti possono esimersi dalla responsabilità se hanno adottato ed efficacemente implementato un modello organizzativo idoneo a prevenire la realizzazione di tali reati.

È importante sottolineare che il professionista, pur delegando la parte consulenziale relativa alla predisposizione del modello, mantiene comunque un ruolo centrale e di coordinamento con il cliente.

Questo ruolo di coordinamento e supervisione dovrà essere valorizzato con un adeguato compenso, specialmente se il professionista deciderà di assumere l’incarico di organismo di vigilanza (ODV).

Ulteriori vantaggi del Modello Organizzativo 231

  • Protezione della Società rispetto ai reati previsti dal Decreto

  • Maggior protezione dei soggetti in posizione apicale (Presidenti, Amministratori, …), i quali possono dimostrare di aver fatto tutto quanto in loro potere per evitare determinati comportamenti/eventi (es: infortuni sul lavoro) ed evitare la relativa responsabilità dell’ente

  • Miglioramento della reputazione aziendale: l’adozione di un modello organizzativo 231 dimostra che l’azienda è impegnata a prevenire la commissione di reati e a promuovere una cultura etica all’interno dell’organizzazione.

  • Riduzione del rischio di sanzioni penali: l’adozione di un modello organizzativo 231 consente all’azienda di adempiere agli obblighi di legge previsti dal decreto legislativo 231/2001 e, pertanto, di ridurre il rischio di sanzioni penali in caso di commissione di reati.

  • Maggiore efficienza nella gestione dei rischi: l’adozione di un modello organizzativo 231 consente all’azienda di identificare e gestire in modo più efficace i rischi di commissione di reati, attraverso la implementazione di controlli e procedure adeguate.

  • Miglioramento della trasparenza e della tracciabilità: l’adozione di un modello organizzativo 231 consente all’azienda di aumentare la trasparenza delle proprie attività e di migliorare la tracciabilità dei propri processi, il che può aiutare a prevenire la commissione di reati.

  • Aumento della fiducia dei clienti e degli stakeholder: l’adozione di un modello organizzativo 231 può aumentare la fiducia dei clienti e dei stakeholder nell’azienda, poiché dimostra che l’azienda è impegnata a prevenire la commissione di reati e a promuovere una cultura etica.

  • Maggiore efficienza dei processi aziendali con conseguente riduzione/eliminazione delle attività a valore aggiunto zero

  • Accesso ad agevolazioni, contributi, finanziamenti e sussidi

  • Accesso ai bandi di gara della P. A. e altri clienti generalmente di grandi dimensioni

  • Responsabilizzazione / protezione dei dipendenti: a ciascun individuo / funzione viene attribuita la propria responsabilità, differenziandola e calibrandola rispetto a quella di altri individui/funzioni attraverso l’attribuzione di compiti ben precisi

  • Garanzia di maggiore affidabilità aziendale

  • Contributo concreto alla diffusione della cultura della responsabilità e della prevenzione all’interno dell’ente

  • Implementazione di un sistema di controlli interni con impatti potenzianti sull’intera struttura

  • Una facilitazione nell’ottenimento delle certificazioni di qualità: la certificazione 231 consente di ridurre finanche a dimezzare le garanzie che devono essere prestate negli appalti pubblici.

Modello 231: Obbligo o facoltà per le aziende?

Il D.Lgs. 231/2001 prevede che l’ente risponde penalmente dei reati commessi nel suo interesse e vantaggio, nel caso in cui all’assenza di un modello organizzativo abbia reso possibile la commissione di quel reato.

Le disposizioni del codice civile sulla responsabilità degli amministratori, congiuntamente alle norme che prevedono il dovere dell’imprenditore di istituire gli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, suggeriscono chiaramente che l’organo amministrativo sia obbligato a valutare se l’ente sia esposto al rischio di commissione di reati presupposto ai sensi del D.lgs 231/2001.

Peraltro, nella denegata ipotesi in cui la società venisse ritenuta responsabile per la commissione di un reato ai sensi del D.Lgs 231/2001, gli amministratori che non avessero implementato un MOG rischierebbero di dover rispondere personalmente per i danni causati della loro condotta negligente.

Pertanto l’adozione di un Modello 231 è importante non solo per la società, ma soprattutto per coloro che sono chiamati a dirigerla e amministrarla.

Rivolgiti ad un team di professionisti 231

I nostri servizi comprendono:

  • Analisi dell’organizzazione aziendale e mappatura dell’attività teoricamente a rischio ex D.Lgs. 231/2001

  • Formazione del comitato di lavoro con individuazione dei soggetti apicali

  • Rilevazione dei rischi attraverso interviste dirette

  • Valutazione delle azioni da porre in essere per far fronte alle criticità emerse

  • Predisposizione ed approvazione del cda di risk assessment

  • Elaborazione e aggiornamento del Modello di Organizzazione Gestione e Controllo e della documentazione correlata (Codice Etico, Sistema Sanzionatorio, Regolamento dell’Organismo di Vigilanza, Procedure operative, ecc.)

  • Supporto all’Organismo di Vigilanza sia in fase di avvio che in fase di controllo e aggiornamento del modello organizzativo.